odissea...

Leggo sempre che è molto difficile il persorso dopo ictus...
hai scritto odissea...che cosa hai dovuto affrontare?

Ciao Anna
innanzi tutto ci sono novita?
Ho scritto odissea perchè è stato un percorso molto lungo e ancora non concluso.
Se vuoi te ne parlo, non mi pesa il ricordo,anzi! Se devo darti un consiglio pensa già alla fase della riabilitazione per non perdere tempo: E' FONDAMENTALE. Dopo 3 giorni dalla mia crisi avevo già del fisioterapisti, perciò io devo dire che sono stato fortunato, ma ad altri, nelle mie condizioni (emiplegia ed afasia), non è andata altrettanto bene, soprattutto in ospedali periferici (non è il caso di tuo padre che è ricoverato in una struttura di primordine).
Ne riparliamo, spero! Io sono sempre qua
Un caro saluto
Giuseppe

Hai fatto bene a non perdere tempo! il quei casi ogni attimo è prezioso.
Non ti so dire se il policlinico abbia al suo interno una Stroke Unit, ma penso di si.
Se vuoi c'è un elenco di tali unita in Italia alla pagina
http://www.corriere.it/salute/08_maggio_09/indirizzi_stroke_unit_01973ee8-1dd5-11dd-a82d-00144f486ba6.shtml
In ogni caso cerca tra i medici quello che effettivamente ha mano la situazione di tuo padre e fidati di lui. Anche nel caso di un eventuale trasferimento.
Abbi fede

Grazie Giuseppe per quello che mi racconti.
Al policlinico non c'è una Stroke unit (ho visto che ci sono in altri 3 ospedali a milano...purtroppo non al policlinico...e ho appreso di queste tipologie di reparti troppo tardi...se a monte avessi saputo di questi posti l'avrei indirizzato ovviamente in uno degli altri ospedali) e quindi di fisioterapisti non se ne parla proprio (mi han detto che in tutto il policlinico ce ne sono solo due).
Percui abbiamo fatto venire un fisioterapista privato che ci ha insegnato come muoverlo in questi giorni in attesa che venga spostato in un ospedale riabilitativo.
Leggendo su internet infatti avevo visto che è fondamentale cominciare subito la fisioterapia...il problema è stato che quando ci han detto che non c'era nulla da fare e che sarebbe morto a distanza di ore o qualche giorno ci siamo bloccati.
Domani chiamerò l'assicurazione per chiedere se compre i costi di un fisioterapista anche se lui è ricoverato in una struttura pubblica non avendo essi personale da mandare così da "non stare con le mani in mano". Che abbia un giorno, un mese o un anno penso sia fondamentale darsi da fare e dargli da fare...

Meno male! stavo già temendo il peggio.
Stai facendo tutto bene. Mi raccomando, o tu o il fisioterapista, abbiate cura della spalla. E' il punto più debole dei malati di ictus.
Come fai ha leggergli il libro che hai trovato su google? è abbastanza attento? Che libro è?
Anche nel nostro sito www.aliceudine.it ci sono dei materiali.
A presto Giuseppe

Non ho mai avuto problemi di deglutizione, per fortuna. Ma conosco delle persone che li hanno avuti, e non è un buon segno. Penso anch'io che quella parte abbia bisogno di riabilitazione, ma penso anche i famigliari debbano pretenderla. Anche se in misura minima, per quel che si può fare.
Nonostante l''ictus che è venuto a me fosse susseguente all'influenza, non mi sono accordo che aggeggi di quel tipo mi siano stati messi. E dunque non ti posso essere utile e neanche non penso che ci siano dei test ma soltanto protocolli. Invece penso che, quando il paziente è strettamente controllato dai famigliari, questi incidenti vadano evitati per il nome dell'ospedale.
Ma tuo padre quanti anni ha? E' tua madre come l'ha presa?

Ciao, Anna. Sono contenta dei progressi di cui racconti. Mi ha fatto piacere sapere che sei riuscita a far vedere il piccolino a tuo padre. Gli hai fatto un ragalo grandissimo. Le persone di una certa età, nella malattia, alle volte pensano alla propria condizione come a qualcosa che può creare disagio in chi guarda. Avere accanto di nuovo il nipote deve essere stato per tuo padre come essere riconosciuto quello di sempre. Aver perduto alcune funzioni non intacca l'identità di una persona, nè la sua interezza.
Fai bene ad attivarti con la riabilitazione fin da subito. I medici cercano di evitare il sorgere di facili ottimismi. Credo che, secondo alcuni punti di vista, sia meglio sorprendersi per un progresso inatteso, piuttosto che vedere deluse aspettative troppo ottimistiche. Le linee guida, inoltre, tendono a consiglare periodi e trattamenti dove il rapporto costi/benefici sia favorevole. Non potendo erogare a tutti un certo servizio, devono porre paletti. Dalla esperienza dei malati ti posso assicurare che i progressi continueranno ad esserci per molto tempo, ed in ogni caso anche ciò che è stato raggiunto deve essere mantenuto.
Perciò VI auguro buon lavoro. E complimenti par il modo in cui sei riuscita ad affrontare tutto quanto.
Un saluto heart:
Donatella