Doppio rischio ictus con interruzione della respirazione durante il sonno
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Doppio rischio ictus con interruzione della respirazione durante il sonno
L'apnea nel sonno raddoppia il rischio di ictusLa cosiddetta apnea ostruttiva notturna, caratterizzata da un’interruzione della respirazione durante il sonno e, spesso, un brusco risveglio è un fattore ad alto rischio per l'ictus. Evento che si manifesta con maggiore frequenza tra gli uomini di mezza età e anziani.
A sostenerlo è uno studio condotto per conto del National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI) - National Institutes of Health (Usa) - dai ricercatori del Sleep Heart Health Study (SHHS) i quali riportano che gli uomini con moderata a grave apnea del sonno sono stati riconosciuti avere quasi tre volte più probabilità di avere un ictus rispetto agli uomini senza apnea notturna o con apnea del sonno lieve.
La ricerca è stata condotta su 5.422 volontari di entrambi i sessi ripartiti in 2.462 uomini e 2.960 donne con età media di 40 anni e anziani, tutti senza storia di ictus alle spalle.
I partecipanti sono stati seguiti per circa nove anni in media, durante questo periodo sono stati controllati per stabilire se avessero episodi di apnea notturna e quanto questi fossero più o meno gravi.
Nel corso dello studio si sono verificati 85 casi di ictus su 2.462 partecipanti uomini e 108 casi di ictus su 2.960 partecipanti donne. Nonostante l’apparenza, dai numeri si è potuto stabilire che l’incidenza di ictus era maggiore tra i partecipanti di sesso maschile e che il disturbo si manifestava con sintomi progressivi. L’aumento del rischio di ictus era significativo con gravi livelli di apnea ostruttiva notturna soltanto nelle donne; negli uomini si manifestava anche con livelli moderati, fanno notare i ricercatori.
«Anche se gli scienziati hanno scoperto diversi fattori di rischio per l’ictus - come l’età, la pressione alta e la fibrillazione atriale e diabete - vi sono ancora molti casi in cui la causa o le concause sono sconosciuti. Questo è il più grande studio condotto fino ad oggi che collega l’apnea nel sonno con un aumentato rischio di ictus. I tempi sono maturi per i ricercatori per esaminare se il trattamento apnea del sonno potrebbe prevenire o ritardare l’ictus in alcuni individui», ha commentato il Direttore del NHLBI, dottoressa Susan B. Shurin.
I ricercatori, sulle pagine dell’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, suggeriscono che la differenza tra uomini e donne potrebbe risiedere nel fatto che gli uomini hanno più probabilità di sviluppare l’apnea nel sonno in giovane età. Pertanto, tendono ad avere un problema di apnea del sonno non trattato per lunghi periodi di tempo rispetto alle donne.
A sostenerlo è uno studio condotto per conto del National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI) - National Institutes of Health (Usa) - dai ricercatori del Sleep Heart Health Study (SHHS) i quali riportano che gli uomini con moderata a grave apnea del sonno sono stati riconosciuti avere quasi tre volte più probabilità di avere un ictus rispetto agli uomini senza apnea notturna o con apnea del sonno lieve.
La ricerca è stata condotta su 5.422 volontari di entrambi i sessi ripartiti in 2.462 uomini e 2.960 donne con età media di 40 anni e anziani, tutti senza storia di ictus alle spalle.
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Nel corso dello studio si sono verificati 85 casi di ictus su 2.462 partecipanti uomini e 108 casi di ictus su 2.960 partecipanti donne. Nonostante l’apparenza, dai numeri si è potuto stabilire che l’incidenza di ictus era maggiore tra i partecipanti di sesso maschile e che il disturbo si manifestava con sintomi progressivi. L’aumento del rischio di ictus era significativo con gravi livelli di apnea ostruttiva notturna soltanto nelle donne; negli uomini si manifestava anche con livelli moderati, fanno notare i ricercatori.
«Anche se gli scienziati hanno scoperto diversi fattori di rischio per l’ictus - come l’età, la pressione alta e la fibrillazione atriale e diabete - vi sono ancora molti casi in cui la causa o le concause sono sconosciuti. Questo è il più grande studio condotto fino ad oggi che collega l’apnea nel sonno con un aumentato rischio di ictus. I tempi sono maturi per i ricercatori per esaminare se il trattamento apnea del sonno potrebbe prevenire o ritardare l’ictus in alcuni individui», ha commentato il Direttore del NHLBI, dottoressa Susan B. Shurin.
I ricercatori, sulle pagine dell’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, suggeriscono che la differenza tra uomini e donne potrebbe risiedere nel fatto che gli uomini hanno più probabilità di sviluppare l’apnea nel sonno in giovane età. Pertanto, tendono ad avere un problema di apnea del sonno non trattato per lunghi periodi di tempo rispetto alle donne.
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